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Un breve assaggio della cultura Minturnese

Teatro Romano

Il teatro di Minturnae fu edificato nel I sec. d. C. Elemento fondamentale della città per intrattenere tanto il popolo quanto l’élite cittadina, poteva in antichità ospitare oltre 4000 persone, ancora oggi utilizzato nel periodo estivo per concerti e rappresentazioni teatrali, conta però un numero inferiore di posti a sedere. Sotto la cavea, spazio riservato agli spettatori, all’interno dell’ambulacro c’è oggi l’Antiquarium, dove sono esposti reperti epigrafici e numerose sculture rinvenuti durante le varie campagne di scavo che hanno interessato l’area archeologica e la zona circostante.

Ponte Real Ferdinando

Il ponte Real Ferdinando, con una lunghezza di 128 metri, attraversa il fiume Garigliano unendo il Lazio e la Campania, fu realizzato su progetto di Luigi Giura tra il 1828 e il 1832. Intitolato a Ferdinando II di Borbone, la struttura prende spunto dal Dryburgh Abbey bridge costruito in Gran Bretagna nel 1817. É il primo esempio in Italia di ponte sospeso a catenaria di ferro, una delle testimonianze di avveniristica architettura industriale del governo borbonico. L’inaugurazione di questo ponte avvenne nel maggio del 1832 alla presenza del re in persona.
Il ponte nel 1860 fu scenario della battaglia del Garigliano tra l’esercito borbonico e quello sabaudo che portò alla conquista del regno da parte di quest’ultimo con l’assedio di Gaeta del 1861. L’esercito tedesco nell’ottobre del 1943 fece esplodere la campata del ponte, resistettero però i piloni e le basi da cui si ripartì per il restauro terminato nel 1998.

Chiesa di San Pietro

La chiesa di San Pietro di Minturno sorge su una precedente struttura probabilmente risalente al IV-V secolo. A volere la sua costrizione fu Papa Leone III nel IX secolo. Fu costruita con materiale di spoglio proveniente dalla rovine dell’antica Minturnae. Pratica ricorrente in quell’epoca, numerosi sono infatti gli i resti romani sparsi o murati negli edifici del centro medievale. La chiesa fu poi nuovamente rimaneggiata nel XI secolo ed ha subito modifiche nel corso dei secoli XVI e XVIII, periodo nel quale venne arricchita al suo interno con decorazioni barocche.
Il nostro focus oggi va sul pulpito, frutto di una ricomposizione degli inizi del XVII secolo di un manufatto che risale alla fine del XIII secolo, del quale conserva le singole parti. Vi si accede direttamente dal presbiterio tramite una scaletta con ai due lati bassorilievi raffiguranti Giona e il pistrice, e presenta sul parapetto decorazioni in stile “cosmatesco”. Questa decorazione a mosaico, caratteristica dei marmorari romani del XII-XIII secolo, aveva origini nell’opus alexandrinum bizantino e fu chiamata così perché usata dalla famiglia di cui un membro si chiamava Cosma di Iacopo. Questo tipo di ornamentazione venne usata principalmente per abbellire pavimeti, cibori e chiostri con tarsìe marmoree policrome di forme varie.

Spiaggia dei sassolini

Ponte Real Ferdinando

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